Tè e simpatia (attore)

Autore:   Robert Anderson
Traduzione:   Luigi Squarzina

Regia:   Luigi Squarzina

Scene:   Gianni Polidori

Personaggi - Interpreti:
Laura Reynolds - Olga Villi
Lilly Sears - Zora Piazza
Tom Lee - Luca Ronconi
David Harris - Adriano Micantoni
Steve - Mario Rogliano
Bill Reynolds - Roldano Lupi
Phil - Massimo Righi
Herbert Lee - Augusto Mastrantoni

Prima rappresentazione: Teatro Valle - Roma, 14 dicembre 1955

Foto / Bozzetti / Video


Rassegna Stampa

La commedia, ci è parso, è stata recitata con impegno. Diciamo che ci è parso, in quanto la direzione del Teatro Valle – che è poi la direzione dell’ETI – da quanto abbiamo scritto sul rinnovato Quirino ciò che ci è parso giusto scrivere, ha pensato bene di toglierci le ottime poltrone destinata al “Paese” da molti anni, per relegarci in fondo sala, in posti che non ci permettono di seguire le battute una per una come sarebbe diritto – e dovere – di ogni critico. Ragion per cui ci scusino i lettori se parleremo unicamente degli attori che parlano a voce abbastanza alta da essere uditi fino in fondo alla sala: e loderemo quindi innanzi tutto il bravo Garrani, la Piazza e il Pani.
P. M. T.
«Il Paese»
Argomenti vivi e problemi di una polemica attualità, affrontati con un piglio forse troppo tipicamente americano per essere facili ad un gusto europeo, ma che avvincono, legano e si fanno ascoltare. La regia di Luigi Squarzina, aiutata da una bellissima e funzionale scena di Gianni Polidori. La recitazione, assai fusa ed omogenea, è stata per tutti di una notevole perfezione. Luca Ronconi, con uno stile che ha avuto molti punti di contatto con quella del compianto James Dean, ha creato un Tom Lee inedito e vitale.
Vice
«Il Tempo»
L’interpretazione, diretta e concertata da Luigi Squarzina, è stata eccellente anche se in più punti avrebbe potuto giovarsi di una più serrata alacrità. Olga Villi. Applaudita lungamente anche a scena aperta ha dato rilievo alla comprensiva dolcezza di Laura; Luca Ronconi è stato un Tom nervoso e al tempo stesso bisognoso di espansione, smarrito nel vicolo cieco di una situazione mortificante nella quale si dibatte con disperazione. Aroldo Tieri, suo padre, ha tratteggiato con maestria la figura di un uomo legato ai pregiudizi. Ivo Garrani, il professore, inguaribilmente prigioniero dello stesso complesso di Tom, ha dato virile apparenza alla viltà di una torbida debolezza. Corrado Pani è stato uno studente acerbo, spontaneo, vivo. Calorosi applausi hanno salutato ogni calar di sipario; e alla fine dello spettacolo, quando gli attori sono apparsi a ringraziare, hanno ripetutamente festeggiato gli interpreti e il regista evocandoli innumerevoli volte alla ribalta. Da stasera si replica.
Ermanno Contini
«Il Messaggero»